Riccardi risponde ad Antiseri: “Ora laici e cattolici lavorino insieme”

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Il ministro, e fondatore della Comunità di sant’Egidio, Andrea Riccardi risponde sul “Corriere della Sera” del 13 giugno 2012 a Dario Antiseri, filosofo, che ieri lo aveva criticato sul medesimo quotidiano per via della sua esplicita contrarietà alla ricostituzione del partito dei cattolici e aveva vanzato l’istanza della formazione di “un partito di cattolici liberali, un partito sturziano”. Di fronte alla domanda su cosa i cattolici italiani potrebbero fare dopo la conclusione dell’attuale legislatura, “Antiseri – scrive Riccardi – vede la risposta in un partito sturziano e cattolico. Francamente non mi sembra aggregante e mobilitante, nonostante la mia grande attenzione al pensiero di Sturzo. La sinistra si è aggregata richiamandosi a una storia politica. Al centro e sulla destra – mi pare – ci sono vecchie e nuove presenze, idee, ma anche crisi. Per i cattolici, da tempo, De Rita aveva notato l’assenza di un «federatore» come furono De Gasperi e Montini negli anni Quaranta. I mesi trascorsi lo hanno confermato”. Riccardi prospetta, allora, un diverso orientamento: “L’azione di governo di Mario Monti e il suo senso di responsabilità personale hanno inserito nel panorama italiano – scrive – un fare concreto (tecnico), dietro cui si intravede un’ispirazione cattolica. Non si può pensare, allora, alla lezione di De Gasperi come riferimento per una cultura politica capace di far lavorare insieme cattolici e laici, politici e tecnici, per ricostruirela Repubblica in un’Europa coesa?”. Perché, conclude Riccardi, “più che di riesumazione di foto dai libri di storia (anche gloriose), c’è bisogno di grandi e coraggiosi disegni per un’Italia che faticosamente si avvia nella complessa globalizzazione”. L’intero articolo in: http://intranews.sns.it/intranews/20120613/SIJ3072.PDF

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